Sul numero di novembre 2016 della storica rivista M.D. trova spazio il position statement della SIICP in merito alla questione della formazione in Medicina Generale nel nostro Paese, a cura del presidente Augusto Zaninelli e del presidente designato Giuseppe Maso.
Un estratto: “La SIICP ha da sempre sostenuto l’importanza che anche l’Italia si allinei a tutti gli altri paesi del mondo che considerano la medicina generale con la stessa dignità e autorevolezza di qualunque altra branca specialistica e presentano all’interno delle loro Università Dipartimenti di Medicina Generale/Medicina di Famiglia /Cure Primarie/Medicina di Comunità. Questi Dipartimenti universitari sono assolutamente sovrapponibili alle strutture delle altre specializzazioni, con insegnanti che rapportati alla nostra realtà possono essere considerati come titolari di cattedra, associati e ricercatori, solo che invece di avere letti di degenza in strutture apposite svolgono l’attività di insegnamento negli ambulatori di MG e nel territorio.”
La proposta della SIICP è molto semplice e si basa sui principi fondamentali della formazione pre-laurea, post-laurea e permanente: “Si parta dalla formazione pre-laurea e dalla costituzione del Dipartimento Universitario di Cure Primarie nelle varie Università italiane in modo che la materia possa essere insegnata agli studenti del quarto, quinto e sesto anno. Solo successivamente potrà nascere la Scuola di Specializzazione post-laurea in Medicina Generale e così si potrà dar vita alla formazione permanente….”
E ancora: “La specialità è fondamentale perché con essa vengono definiti i compiti e le abilità. Qualsiasi attività deve puntare all’eccellenza ed al controllo di qualità. Fondamentali quindi, anche i Italia, i Dipartimenti Universitari di Medicina di Famiglia così come è fondamentale una rete di Studi Medici atti all’insegnamento tutoriale. Un buon medico sarà anche il prodotto di un buon tutore, quindi è assolutamente necessario che attorno ai dipartimenti universitari, strettamente collegata, nasca una rete di tutori. I tutori avranno il compito fondamentale di trasmettere abilità. Per trasmettere abilità, ovviamente bisogna conoscerle, non è quindi sufficiente per i tutori conoscere le tecniche didattiche ma essi devono essere scelti tra coloro che hanno dimostrato di “saper fare”. I tutori avranno evidenti capacità pratiche, uno studio organizzato, attrezzature e personale. Essi dovranno avere uno standard ambulatoriale predefinito. Dipartimenti e Studi Medici dovranno lavorare in stretta collaborazione. Questo è ben ribadito in tutti i documenti dell’OMS ed è in realtà quanto avviene in tutto il mondo.”