Nella Legge di Stabilità presentata dal Governo ed attualmente in discussione alle Camere irrompe l’annosa tematica della formazione in Medicina Generale.
E’imminente infatti la pronuncia della Commissione di Bilancio in merito agli emendamenti a firma dell’on. Filippo Crimì che propone uno slancio evolutivo del percorso formativo in MG ed importanti modifiche alla formazione medica post lauream in generale.
Nello specifico, si tratterebbe di trasformare l’attuale corso di formazione specifica in Medicina Generale in un corso di specializzazione universitaria al pari delle altre branche. L’aspetto innovativo sta anche nell’affido del 50% delle docenze a Medici di Medicina Generale oltre che nell’istituzione di un unico concorso di accesso alle Scuole e di un’unica graduatoria nazionale.
Quindi i Corsi di specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie saranno organizzati non più dalle Regioni ma dagli Atenei e il titolo di “Specialista” in Medicina Generale e Cure Primarie verrà rilasciato dal Rettore, al pari di tutte le altre specializzazioni medico-chirurgiche.
Infine, sempre nella stesura in questione, si stabilisce che l’organo consultivo del Ministero in merito all’organizzazione ed al miglioramento continuo dei percorsi formativi sarà l’ “Osservatorio dei profili medici e non medici“, al quale competerà per esempio l’accreditamento delle strutture formative universitarie e territoriali.
L’Osservatorio sarà composto da membri rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute, Presidi di facoltà di Medicina e Chirurgia, rappresentanti delle Regioni, rappresentanti degli specializzand e degli altri profili, mentre non ci sono rappresentanti di ordini professionali e collegi.
L’ulteriore ed importante passo avanti proposto dal DdL è l’istituzione della laurea abilitante in Medicina e Chirurgia che consentirebbe quindi di abbreviare i tempi tra laurea ed inizio dell’esercizio della Professione medica, inserendo gli obbligatori tirocini (ora svolti nel post-lauream) all’interno del corso di studi.
Gli emendamenti hanno incassato il plauso di buona parte del mondo delle Società scientifiche e dei Sindacati di medicina generale e non solo, incontrando il favore specialmente delle nuove leve della medicina di famiglia che auspicano da tempo un’evoluzione del percorso formativo prescelto.
E’ impensabile infatti che in Italia la Medicina Generale non abbia ancora il riconoscimento di disciplina accademica al pari delle altre specialità e che la formazione di una figura strategica nel riassetto organizzativo delle Cure Primarie come quella del Medico di Medicina Generale sia ancora affidata alle mutevoli realtà regionali ed ordinistiche e non piuttosto garantita da un Corso di Specializzazione universitario, che ne assicuri continuità didattica e autorità cognitiva e formativa.
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