Il sopravvenire della emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus SARS CoV-2 e al diffondersi della pandemia COVID-19, ha inciso in modo drammatico sulla vita delle persone e sugli equilibri sociali del paese, ma ha anche svelato criticità e limiti del SSN.Da un lato si è compreso come anni di de-finanziamento del SSN e dei percorsi formativi in ambito sanitario (Corsi di laurea e Scuole di Specializzazione) si siano tradotti in infrastrutture e organigrammi insufficienti e inadeguati, messi in grave crisi dalla acuzie pandemica.
Dall’altro si è compreso, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’elemento cardine dell’assistenza territoriale è rappresentato dalla Medicina Generale, la cui rilevanza strategica è stata oltremodo messa in evidenza proprio dalla pandemia.
Tuttavia è emersa anche la inadeguatezza e frammentazione organizzativa e strutturale della Medicina Generale, già da tanti anni penalizzata dalla miopia delle alterne politiche sanitarie, con la macroscopica e cronica carenza di risorse (infrastrutture, infermieri, collaboratori di studio, diagnostica di primo livello…) e fanalino di coda in Europa sul piano degli standard tecnologico-strumentali (Building Primary Care in a changing Europe; European Observatory on Health System and Policies, WHO, 2015).
Altro effetto della pandemia è anche l’aver portato la Telemedicina nella agenda del decisore politico e accelerato la sua diffusione nella pratica clinica. L’emergenza sanitaria ha innescato infatti una accelerazione “senza ritorno” di importanti processi di innovazione, dischiudendo lo scenario a nuove vie e nuove riflessioni per la completa revisione organizzativa e modernizzazione del sistema sanitario stesso.
Anche in quest’ambito la formazione non solo sarà fonte di sviluppo di conoscenze e competenze, ma sarà la leva strategica del cambiamento della professione e della sua organizzazione.
Giuseppe Maso
Presidente SIICP
RECOVERY PLAN E RIFORMA DELLA SANITA’ TERRITORIALE. I 5 NODI STRATEGICI DEL CAMBIAMENTO
Per riparare ai gravi danni sociali ed economici causati dalla pandemia, l’Europa ha potenziato il proprio bilancio pluriennale 2021-2027 con un programma di finanziamento straordinario: il Next Generation EU (NGEU), con una quantità complessiva di risorse pari a circa 750 miliardi di euro
Il nostro Paese ha fatto propri questi i principi fondamentali attraverso l’elaborazione del PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede l’impiego di 191,5 miliardi di euro. ovvero l’ammontare massimo che l’Italia può richiedere nell’ambito del NGEU, suddivisi in 68,9 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti.
Il Piano si articola in sei Missioni e tra queste, la Missione 6, a cui vengono assegnati in totale 20,23 miliardi è quella dedicata alla sanità e si articola in due componenti principali:
Il processo di sviluppo del SSN programmato e finanziato dal PNRR richiede quindi numerose nuove competenze professionali e gestionali:
Riformare la Medicina Generale e l’intero comparto delle Cure Primarie rappresenta un passaggio ineludibile per rilanciare in Italia il ruolo del MMG in quanto figura professionale strategica e indispensabile per realizzare un SSN equo, efficace ed efficiente ma al tempo stesso economicamente sostenibile.